La pastorella Draga
In tempi antichi il giovane Kalifront fu incaricato di sorvegliare le pecore del padre, che era amico di Barbat, signore della parte orientale dell’isola che oggi in suo onore ne porta il nome. La leggenda narra che Barbat ebbe una figlia, la bella Draga. Il destino volle che anche Draga, ormai cresciuta, fosse incaricata di sorvegliare le pecore di suo padre. Kalifront si innamorò perdutamente della ragazza e alla fine cedette a questo folle sentimento. La giovane lo mise in guardia che non sarebbe mai potuta essere sua in quanto la madre ne aveva votato la purezza alla dea Diana. Nonostante ciò Draga dovette in fine fuggire da Kalifront che accecato dal suo sentimento non si volle rassegnare. Il ragazzo la seguì e la raggiunse nei pressi della grotta Loparska Jamina, Draga allora urlò invocando l’aiuto di Diana. La dea, udendo la richiesta d’aiuto, la soccorse tramutandola in una scultura di pietra. Kalifront, punito dagli dei, fu costretto a nutrirsi dei frutti del bosco e a piantare alberi finché la sorgente nella grotta non si fosse prosciugata. Man mano che il bosco diventò sempre più fitto così anche i peli sul suo corpo si inspessirono, facendolo assomigliare sempre più ad un animale che ad un essere umano. Alla fine Kalifront si fuse con il folto bosco. Per questa ragione ancora oggi il più grande bosco di Rab e la penisola su cui è situato sono chiamati Kalifront.